IGP LAZIO

IGP LAZIO

Nel Lazio, come in tutte le regioni del territorio nazionale, la storia dell’olivo e dell’olio che si ricava dai suoi frutti inizia moltissimo tempo fa.

Nella fattispecie, la storia dell’olivicoltura laziale risale agli Etruschi, che introdussero la coltivazione dell’olivo, e poi ai Romani, che perfezionarono le tecniche estrazione dell’olio; una tradizione tanto radicata che tuttora le zone di produzione più vocate si intrecciano con le antiche vie consolari.

Fu Roma in seguito a introdurre e promuovere la coltivazione dell’olivo nei territori conquistati, favorendone la definitiva diffusione in tutta l’area mediterranea. L’olio extravergine di oliva divenne così uno dei cardini dell’economia romana e lo è ancora tuttora.

Nel Lazio la diffusione capillare dell’olivo fa sì che la sua presenza caratterizzi larga parte del paesaggio agrario, oltre a rappresentare una voce importante dell’economia agricola regionale. Il suo apporto alla produzione nazionale di olio extravergine di oliva la colloca tra le 5 principali regioni italiane.

Ma il tratto distintivo della produzione regionale non consiste tanto nelle quantità, quanto nella caratterizzazione dei diversi areali di coltivazione che compongono il mosaico dell’olivicoltura laziale.

In particolare, nei differenti ambiti provinciali la presenza di una o più cultivar (varietà di olive) dominanti, associata alle variabili di natura pedoclimatica, finiscono per determinare le qualità organolettiche dei relativi oli extravergini.

Infatti in merito alle caratteristiche climatiche, il Lazio è considerato ad alta vocazione olivicola soprattutto per la buona esposizione al sole e al corridoio di venti che va dal mare Tirreno alla cima della Majella, permettendo così un notevole shock termico ideale all’agricoltura dell’ olivo e delle sue varietà.


Le cultivar più diffuse nel Lazio sono: Frantoio, Itrana, Carboncella, Canino, 
Moraiolo, Leccino, Minutella, Sirole, Salvia, Marina, Vallanella e le loro differenze si riflettono nelle caratteristiche organolettiche dell’olio extravergine che da esse deriva.

  • Frantoio: da cui, si ottiene un olio extravergine con un’intensità
    medio-forte, complesso ed elegante;
  • Itrana dal sapore intenso, talvolta fruttato, lievemente amaro e piccante
    con note di pomodoro ed erbacee;
  • Carboncella il cui sapore ha caratteristiche di fruttato con un leggero
    retrogusto di mandorla amara;
  • Canino, dal gusto forte, deciso con spiccate note di carciofo, cardo e
    pomodoro, con retrogusto piccante e leggermente amaro;
  • Moraiolo al cui gusto si presenta equilibrato con note medie di amaro e
    piccante percependo sensazioni di carciofo, erbe aromatiche e spezie;
  • Leccino con sentori erbacei e mandorlati con un fruttato leggero;
  • Minutella dal fruttato leggero, medio e sentori ricchi di note aromatiche;
  • Salvia con caratteristiche note piccanti e amarognole.