Sicilia, culla del mediterraneo, ha da sempre rappresentato un terreno fertile per la coltivazione di diverse tipologie di frutti e arbusti, dagli agrumi agli olivi. Ad oggi la Sicilia si attesta come una delle maggiori produttrici di olio extra vergine di qualità nel mondo.
Il fascino e il rispetto per l’olivo deriva dalla storica influenza della Magna Grecia su questa meravigliosa isola. La ricchezza del vasto patrimonio naturalistico della Sicilia ha generato una vasta biodiversità. Dal mare alla montagna, passando per le colline, ogni area si contraddistingue per micro condizioni climatiche e diversa composizione del terreno, che diventa caratteristica fondamentale per la crescita di diversa varietà di olivo.
La biodiversità e unicità del territorio siciliano conferiscono alle olive sapori e aromi unici che si traducono in oli extravergine di oliva dalle caratteristiche organolettiche straordinarie.
Benché le varietà di olivo individuabili in Sicilia siano più di 30, gli studiosi continuano ad analizzare altri genotipi che in futuro potranno arricchire il panorama dell’olivicoltura siciliana.
Le caratteristiche organolettiche, il gusto e il fruttato, variano per intensità a seconda delle varietà, e del singolo microclima nonché del terreno in cui le piante vengono allevate. Tuttavia, alcune sensazioni sono comuni a più cultivar di questa regione come per esempio la nota di mandorla, la tipica sensazione di pomodoro e l’aroma di carciofo.
Al momento, le cultivar principali diffuse in Sicilia sono otto: Biancolilla, Cerasuola, Moresca, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Oglialora Messinese, Santagatese, Tonda Iblea.
Scopriamo rapidamente alcune delle loro peculiarità:
Biancolilla, dal caratteristico aroma fruttato e un’intensità leggera o media, tale da renderlo un olio extravergine di oliva delicato e raffinato, con sensazioni di mandorla e talvolta di pomodoro;
Cerasuola, si contraddistingue per un fruttato di media o alta intensità, con prevalenza di amaro e piccante, insieme a sensazioni di erba, cardo e pomodoro;
Moresca, dal sapore delicato, leggermente fruttato e non molto intenso, con sentori erbacei, di mandorle e mela verde;
Nocellara Etnea dal fruttato medio/intenso con una buona nota di amaro e piccante a cui si accostano sensazioni erbacee, di carciofo e di mandorla;
Nocellara del Belice caratterizzato da un aroma fruttato, piccante e amaro con note di cardo o carciofo e talvolta di pomodoro;
Ogliarola messinese caratterizzato da un fruttato di oliva non molto intenso con sentori di foglia d’erba, mandorla, pomodoro e carciofo, offrendo un perfetto equilibrio tra piccante, dolce e amaro;
Santagatese dal fruttato leggero o medio, con note leggere di amaro e di mandorle;
Tonda Iblea il cui sapore fruttato di medio-alta intensità si abbina a importanti sensazioni di amaro e piccante.