La Calabria è la seconda regione italiana per la produzione di olio extravergine di oliva. La stima annuale della produzione di oliva calabrese, rappresenta circa il 30%della produzione nazionale totale.
La coltivazione dell’olivo in Calabria ha origini molto antiche: si ipotizza, infatti, che la coltura dell’olivo risalga all’inizio del I millennio a. C., quando prima i Fenici e poi i Greci, che avevano colonizzato alcune aree diffondendovi l’olivo, sfruttarono le particolari condizioni climatiche della regione (estati calde e asciutte e inverni miti e piovosi) per avviarne la coltivazione su tutto il territorio regionale.
Da quel momento a oggi, la coltivazione dell’olivo e la produzione di olio extravergine di oliva si sono sempre più affinate.
La coltivazione dell’olivo, infatti, è sempre stata di fondamentale importanza per l’economia della regione, fornendo un’importante fonte di reddito per gli agricoltori e contribuendo alla produzione di un olio extravergine di alta qualità apprezzato in tutto il mondo.
La tradizione dell’olivicoltura in Calabria è ancora molto forte oggi, e la regione continua ad essere uno dei principali produttori di olio extravergine di oliva in Italia. La Calabria produce olio extravergine di grandissima qualità, derivante dalle numerose varietà locali di olivo coltivate nella regione. Per la produzione di olio extravergine di oliva di qualità, accanto alle varietà locali, da cui si ricavano tre oli a Denominazione d’Origine Protetta, si coltivano anche cultivar (varietà di oliva) “d’importazione”.
Questo ha permesso che il panorama delle cultivar coltivate in Calabria sia molto ampio abbracciando sia un’ampia gamma di varietà locali, sia varietà d’importazione, come Leccino, Frantoio e Nocellara messinese.
Le quattro cultivar locali principali sono Carolea, Sinopolese, Dolce di Rossano e Grossa di Gerace a cui si affiancano l’Ottobratica, la Roggianella e la Cassanese.
La Carolea è, in generale, la più diffusa in Calabria dal gusto talvolta vivace e deciso, dal profumo fruttato medio-delicato in cui si avvertono sentori di mela e carciofo;
La Sinopolese è una cultivar autoctona da note decise e sapore armonico;
La Grossa di Gerace è una cultivar diffusa soprattutto sul versante ionico che al palato resta molto dolce e morbido, poco piccante, dall’aromaticità leggera e di semplice abbinamento gastronomico;
L’Ottobratica (link…) identificata anche con i nomi di Rotondello e Perciasacchi, presenta un gusto amaro e piccante, il cui profumo risulta fruttato con note di erba fresca, carciofo, cardo selvatico e mela matura, insieme a delicati sentori di sottobosco;
La Cassanese, il cui sapore denso e molto fruttato, offre nette note di carciofo, pomodori maturi ed erbe aromatiche.